mercoledì 25 dicembre 2013

Abruzzo in Wave & Aut Aut





Post Natalizio.
Queste cosiddette feste natalizie non mi mettono allegria per niente, però prendiamo a pretesto l'idea del 'regalo da fare' per condividere una fantastica cassetta. Una cassetta di chi? Un bel gruppetto abruzzese, in cui suonava un big dell'odierno circuito alternative rock italico...

Andiamo con ordine però, giusto per inquadrare un po' la scena abruzzese...
In Abruzzo quel che si mosse in ambito wave partì principalmente nei centri principali, nei capoluoghi di provincia più che altro.
A Pescara si strutturò sicuramente il movimento wave più importante, vuoi per il buon numero di progetti musicali che vi sorsero, vuoi per la capacità maturata da alcuni waver di organizzare un'etichetta indipendente, vuoi per le onde sparate da Radio Città, vuoi per la baricentricità della città rispetto al resto del territorio regionale, vuoi per qualche botta di fortuna...A Pescara si mosse tanto e si produsse abbastanza.

All'inizio degli anni 80 erano piuttosto in vista due band che issavano, con alta dose di divertimento personale, il vessillo del nuovo rock ispirato da quello primigeneo sorto soprattutto in terra d'oltremanica: queste due band erano gli Smash I.P.G. e i Koma. Di queste due compagini resta per fortuna qualche traccia sonora, i ricercatori più attenti possono trovare qualcosa sul tubo, io vi agevolo l'ascolto di un brano dei Koma, giusto per dimostrare che una darkwave di pregevole fattura aveva attecchito anche qui (già nell'82):



Da queste due band si sarebbero originate le due formazioni 'big' della wave pescarese: gli Art Vision, con elementi provenienti dagli Smash I.P.G., e i The Gift, sorti dalle ceneri dei Koma.

Gli Art Vision riuscirono a produrre qualche ottimo demo tape e ad esibirsi in diversi concerti in zona, il più celebre dei quali fatto nell'83 a sostegno dei newyorkesi Polyrock, una band mediamente famosa nel circuito wave internazionale che arrivò incredibilmente in tournè anche a Pescara, una vera magia per quegli anni. Una magia resa possibile grazie all'attività di una piccola agenzia di promozione artistica e musicale: la Interferenze, che proprio in quegli anni riuscì ad organizzare diversi concerti di rilievo anche con altri blasonati nomi del movimento wave soprattutto anglosassone, quali The Sound, A Certain Ration, Medium-Medium etc...

I The Gift sono stati indubbiamente la band che all'epoca ebbe modo di lasciare più segni: ne sono testimonianza i due ottimi Ep e l'Lp che vennero prodotti tra l'85 e l'88. Un sound fresco ed energetico, tra wave, post-punk psichedelico e prime intuizioni alternative rock. Una band davvero di grande levatura che oltretutto è tornata di recente ad operare e a far ri-parlare di se' con la recente uscita nel 2011 di 'Rebirth', un album contenente brani prevalentemente registrati nell'86 e per il quale è stata scritta quest'ottima recensione qui : http://www.italianissima.net/articoli/articolo.asp?articolo=201152125419.txt
Questa formazione comunque non fu importante solo per aspetti musicali ma anche per la biunivoca iniziativa di promozione e realizzazione musicale che si originò in essa: la costituzione di un'etichetta indipendente, la Cave Canem, e la creazione di uno studio di registrazione, lo Spray Records. Per una storia completa della Cave Canem/Spray Records vi rimando alla pagina dell'associazione culturale che ha ripreso oggi le redini del discorso avviato negli anni 80:  http://www.sprayrecords.it/serviceaudioluci/Attivita/Voci/2009/1/8_Voce_1.html ; qui basta ricordare che questo miracoloso marchingegno per la produzione di nuovo rock italiano indipendente operò diversi anni (tra l'85 e il 92) e diede la possibilità di registrare, con qualità, ad alcune band del territorio (Dirty Kids e A Special Night) e anche di fuori regione (vedasi i romani Still Life). Un'iniziativa che venne lodata anche nell'allora circuito di produzione indipendente italiana...

A latere di tutto questo 'discorso pescarese' c'è comunque giustamente da ricordare che anche altro e di pregevole si mosse nel resto della regione: come a L'Aquila con i Barr-Menuhi, a Teramo con i Bateau Ivre e gli Swollencheek, a Chieti con gli Stigma, i Thene Sishit e i Monoball, solo per fare alcuni nomi...E fra queste altre realtà extra-pescaresi, di rilievo, ce n'era anche un'altra che operava negli anni 80, una band di Vasto...


AUT AUT






Gli Aut Aut, qui protagonisti dell'allegato sonoro di questo post, furono una band importante che, come preannunciato nell'incipit, ebbe come mover principale (non me vogliano gli altri ex-componenti) un allora ragazzo (anche ora lo è, prendendo a prestito il vecchio adagio che recita sardonicamente 'il rock non fa invecchiare mai !') che oggi è un affermato musicista del circuito underground che conta: Umberto Palazzo. Uno di quei nomi che nella galassia musicale odierna, fatemelo dire, brilla sfavillantemente nel consesso del rock alternativo italiano. Qui, con gli Aut Aut, siamo chiaramente agli esordi della sua carriera di musicista e anche di compositore, poi macinerà tanto altro negli Allison Run, coi The Ugly Things, nei Massimo Volume e ora coi suoi Santo Niente. 
Una storia, quella degli Aut Aut, che si sviluppa negli stessi anni delle prime band pescaresi e che contribuì al fermento dell'intero movimento wave abruzzese.
Il discorso degli Aut Aut prese origine e si sviluppò nei primi anni 80. L'anno di fondazione fu l'81, quando Umberto sotto il forte influsso di vacanze inglesi a Bristol decise insieme ad un gruppo di amici di trapiantare il nuovo sound wave che ebbe modo di conoscere in terra albionica anche nella sperduta provincia teatina. Purtroppo, e questo va subito detto, il progetto ebbe breve corso e fu in grado di lasciare soltanto degli ottimi demo.
L'ultimo dei quali (almeno stante alle mie informazioni) fu realizzato nel 1984 (con titolo 'Limbo') e se ne tentò la reclamizzazione nel circuito wave italiano come meglio si potè (resta una traccia di recensione in un numero della rivista-fanzine VM ad esempio). La formazione che confezioniò la cassetta era composta oltre che dallo stesso Palazzo, qui in veste di compositore e chitarrista, da Eugenio Aveta alla voce, Giancarlo di Pietro al basso e Domenico Dursi alla batteria.
Il demo si compone di 5 brani ed è espressione di un sound fortemente etichettabile come post-punk, di un ottimo post-punk ! Testi in italiano, grande perizia tecnica di esecuzione ed ottima voce (sempre vagamente cold wave, come si direbbe oggi) ...davvero un grande lavoro (sempre a parere del sottoscritto). Fra le 5 tracce presenti non so' davvero decidermi per indicare l'eventuale brano migliore...da ascolto reiterato !

Description of the tape in english: A great post-punk release from the city of Vasto (Abruzzo region), a band driven by the great musician Umberto Palazzo (guitarist & composer), here with Eugenio Aveta (voice), Giancarlo di Pietro (bass) and Domenico Dursi (drums). 5 enjoyable songs with lyrics in italian and a very good cold voice in execution. Year of production: 1984. To listen more than a time !

Please Enjoy.

http://www.4shared.com/zip/cK7AZEwT/Aut_Aut_demo_1984.html

Un ringraziamento a F.d.P. e a coloro che hanno realizzato queste musiche (e che, come per le altre condivisioni, si spera non se ne abbiano a male per la divulgazione).
Saluti.


2 commenti:

  1. Qui potete ascoltare un altro brano degli Aut Aut http://www.youtube.com/watch?v=yumvU0mUhQc . Probabilmente tratto da un demo precedente al 1984...

    RispondiElimina
  2. great Italian post-punk beautiful 80's ...

    http://www.youtube.com/watch?v=mj2MLY4gFB4

    RispondiElimina